DRAMMATURGIA e REGIA di Giancarlo Nicoletti
Dal 12 al 22 novembre 2015 al Teatro BRANCACCINO di Roma

Salvo Buonfine, ventuno anni compiuti, non lavora, non studia, pensa soltanto a divertirsi: è affascinante, superficiale e cambia una ragazza ogni notte. Sua madre Anita ha un lavoro da manager, ama l’ordine e ripete spesso:
“Quando cresci un figlio da sola impari a gestirli bene, gli spazi della vita”.
Lorenzo, amico di Anita, è uno scrittore trentenne all’apice della carriera: è colto, cosmopolita e cerca l’amore vero. Clara, amica del cuore di Salvo, è alla ricerca di se stessa e del senso della propria vita, in bilico fra storie e scelte sbagliate che tentano di divorarla.
Dario, il migliore amico di Lorenzo, è ironico e cinico, almeno quanto basta per esorcizzare le proprie paure e andare avanti alla ricerca di stabilità.
Enrico è innamorato di Anita, cerca di sedurla e conquistarla, con ogni mezzo – avrà un secondo fine?

Su questo sfondo matura l’attrazione irresistibile fra Salvo e Lorenzo, una passione sentimentale che come un uragano travolgerà le vite di tutti i protagonisti e le cambierà irrimediabilmente.

Vincitore del Premio alla Drammaturgia Contemporanea del DO.IT, selezionato all’XI edizione del Premio Dante Cappelletti e finalista al Nuovo Premio Teatro Traiano, #salvobuonfine è uno spettacolo intenso, scritto e diretto da Giancarlo Nicoletti, con Riccardo Morgante, Luciano Guerra, Valentina Perrella, Alessandro Giova, Chiara Oliviero e Antonello Angiolillo, prodotto da PlanetArts CollettivoTeatrale e reso possibile dalla collaborazione con il Circolo Mario Mieli, il Gay Center Roma, Omofobia Stop e l’AIDM Roma.

#salvobuonfine mostra con una eleganza delicata e rara la purezza dei sentimenti, la voglia di vivere liberi e libere, seguendo le proprie aspirazioni, ma anche le trappole del senso di colpa e i rischi che derivano dai non detti.
L’omofobia e le sue declinazioni tangibili, di cui la cronaca si riempie quotidianamente – le orribili aggressioni – rappresentano un problema culturale e sociale che non deve essere dimenticato, e la reazione è pronta a esplodere e a travolgere il perbenismo che tenta di occultare l’ignoranza e la cultura sessista nella quale ci ritroviamo immersi e dalla quale tentiamo disperatamente di non essere sommersi.

Uno spettacolo ben costruito, sia nella drammaturgia sia nella regia, con soluzioni sceniche essenziali che permettono di focalizzarsi unicamente sulla bravura degli attori; una nota di merito per Chiara Oliviero, che interpreta Clara, capace di mostrare efficacemente tutto il disorientamento perturbante che pervade la società contemporanea.

Massimiliano Bertelli

foto: www.lanouvellevague.it