Weekend è un film drammatico diretto da Andrew Haigh e interpretato da Tom Cullen e Chris New. In Gran Bretagna è uscito nelle sale nel 2011, mentre in Italia è stato distribuito da Teodora a marzo 2016. Per il parere contrario della CEI, che ha bollato il film come scabroso e sconsigliato, la distribuzione ha riguardato pochissime sale cinematografiche e la visione è stata vietata ai minori di 14 anni.

Un venerdì sera qualunque, in un locale gay qualunque, due omosessuali qualunque, Glen e Russell, si incontrano: prede di una forte attrazione, decidono di andare a casa di Glen per dare libero sfogo alla propria eccitazione. Quello che, però, è nato come un incontro occasionale per sesso, si trasforma in qualcosa di diverso: è Glen a cambiare le regole del gioco, chiedendo a Russell di raccontarsi al registratore, dove tiene un archivio di tutti i suoi incontri sessuali che vorrebbe utilizzare per un futuro progetto artistico, e così scardina il cliché e permette l’inizio di un rapporto più profondo.

Nonostante Glen e Russell siano molto diversi tra loro sia per il modo di vivere la propria omosessualità sia per quello che desiderano dalla loro vita, il regista ci porta a pensare che tra loro la passione erotica possa unirsi a un sentimento profondo e potente, capace di dare alle loro vite un rinnovato senso. Purtroppo però lo spettatore viene bruscamente catapultato in una struttura vista troppe volte: il lunedì Glen partirà per gli Stati Uniti, dove ha deciso di trasferirsi, così quello che resta non è altro che un intenso weekend di sesso, riflessioni e dialoghi, avvolti dall’amarezza per avere perduto qualcosa che avrebbe potuto essere e che invece non è stato e non sarà mai.

Haigh pretende di raccontare una storia d’amore concentrandola nel tempo brevissimo di un weekend, senza tralasciare il coinvolgimento emotivo, la passione sessuale, il timore dell’assenza. La parità di informazioni che c’è tra quanto gli spettatori sanno dei protagonisti e quanto loro conoscono reciprocamente di se stessi, insieme alla distanza ravvicinata della camera ai corpi dei due personaggi, vorrebbe coinvolgere e appassionare. La narrazione di Haigh, non molto diversa da quella che vorrebbe costruire Glen, nasce da un incontro sessuale e diventa storia d’amore, inizialmente quotidiana e credibile, ma ridotta alla fine a piccolo e insignificante melodramma.

Al di là del contenuto – che non centra gli obiettivi prefissati – disturbano i difetti dovuti al fatto che il film è stato girato con poche risorse economiche: una fotografia che ammette fuori fuoco non pienamente voluti, una regia in camera a mano e l’assenza di colonna sonora. Con il procedere della storia queste caratteristiche avrebbero dovuto diventare funzionali alla natura di un film che vuole riprodurre una realtà contemporanea e autentica, ma purtroppo rimangono soltanto elementi fastidiosi.

Massimiliano Bertelli