Durante il Convegno Annuale di PerFormat, Costruire Sogni, Pensiero Plurale, Reti possibili
si è svolto il laboratorio sulla creatività “Giocare la creatività. Esercizio in gruppo”.
I partecipanti al convegno sono stati suddivisi in 12 sottogruppi da 15 persone circa.

Tema e materiali
Il tema del dibattito e del lavoro in gruppo è stata la realizzazione di una pubblicità progresso volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’identità di genere.
L’output del progetto un logo e uno slogan. Successivamente la giuria del gruppo LGBTQ ha scelto e premiato il gruppo vincitore.
Qui, ve lo presentiamo insieme al logo da loro proposto.
Ecco le spiegazioni del gruppo vincitore, sulla scelta del logo e dello slogan.
“Il nostro logo per la campagna 2016 contro l’omotransfobia nasce dopo una bellissima ora di lavoro, in un gruppo vivace, appassionato, in cui ognuno aveva voglia di esprimere la propria idea, ma in cui ciascuno era anche in grado di accogliere e valorizzare quella dell’altro.
Proprio grazie a questa capacità di ascolto e all’ottima guida della conduttrice, Floriana Lunardelli, il logo è frutto di una elaborazione creativa di proposte diverse: le parole dello slogan sono riprese e rimescolate da almeno due altri lavori individuali, così come l’anno 2016, inserito nel logo, faceva parte di un’altra idea a sè stante. – Specifico che la prima fase di creazione è stata determinata da un momento in cui ciascun partecipante pensava individualmente a una possibile soluzione per la campagna, da condividere poi col gruppo.
Appare chiaro che proprio a causa di questo lavoro tumultuoso, in un gruppo pieno di individualità in grado di emergere e poi amalgamarsi, il compito di spiegare il logo non è semplice, perchè, per quanto condiviso e votato all’unanimità, sono convinto che ognuno di noi partecipanti abbia un punto di vista tutto suo su quanto davvero voglia esprimere il logo.
Comunque, possiamo dire che, dopo una fase di lavoro in cui il tema principale sembrava essere la proposta dell’amore, in tutte le sue possibili forme, ammettendo che ci siano e sia il caso di specificarle (un’altra idea, infatti, proponeva di ridimensionare completamente il problema e avere uno slogan che richiamasse maggiormente il famoso e culturalmente condiviso detto “De gustibus non disputandum est”), ci siamo maggiormente concentrati sul target di pubblico cui avremmo voluto realmente comunicare, gli omofobi, chiedendoci quale potesse essere il loro reale sentimento, la loro emozione prevalente rispetto a questo tema.
La paura è stata l’emozione che ci è sembrato potesse emergere maggiormente in persone omofobe.
E allora, “Paura di cosa?”, “dell’ amore?”, sembra suggerire la scritta 2016 che si ribalta in “LOVE”, come fosse riflessa su una superficie acquosa.
Sembrerebbe assurdo…
Ecco, quindi, il finale “Riflettiamoci”. Se ci riflettiamo, tante cose si ribaltano e chissà che questo 2016 non diventi davvero d’amore…”
Ancora complimenti e #lovewins